Arrivare al Rifugio Vallaccia in estate

Da Pozza di Fassa risalire la Via Meida fino al parcheggio prima del Campeggio Vidor.

Dal Parcheggio si può prendere la navetta che porta fino a Malga Monzoni oppure proseguire a piedi in direzione Malga Crocifisso per poi girare a destra dopo la chiesetta in direzione Malga Monzoni (circa 1 ora e 15).

Arrivati alla Malga Monzoni abbandonare il sentiero 603, per svoltare a destra sul sentiero 624 per salire nella conca di Gardeccia dove a 2.275 metri di quota, al termine di uno strappo piuttosto ripido si trova il nostro piccolo Rifugio in legno e pietra (circa un’ora).

Il rifugio è aperto dal 17 giugno fino ai primi di ottobre (meteo permettendo).

Al Rifugio Vallaccia in inverno: con le ciaspole!

La salita in val Monzoni si svolge su un tracciato frequentemente battuto e percorso anche da qualche motoslitta e soprattutto numerosi slittini. Il via si prende poco oltre l’abitato di Meida, cuore di Pozza di Fassa, addentrandosi nella valle di San Nicolò. Evidenti indicazioni suggeriscono di prendere una traccia forestale che lascia sulla sinistra la pista da sci e risale del bosco. Dopo alcuni minuti di salita – a tratti ripida – si scende qualche metro e ci si riporta nei pressi della pista da sci (malga Crocifisso). Nuove ed evidenti indicazioni guidano verso il rifugio Baita Monzoni (“da Nello”): una salita costante ed impegnativa che però colma un dislivello contenuto e che si porta a termine senza particolari difficoltà tecniche. Lungo questo tratto – come anticipato – non sarà infrequente l’incontro con slittini e motoslitte: la discesa in slittino è una variante da considerare anche per i ciaspolatori!

Meno agevole e banale giungere al panoramico rifugio Vallaccia: oltre il rifugio baita Monzoni, infatti, la traccia è meno battuta, l’ambiente è più selvaggio ma permangono comunque frequenti indicazioni che conducono sino ai 2275 metri di altitudine del rifugio. Questa prosecuzione richiede neve davvero sicura.

Per i più allenati ed esperti si segnala Cima Undici, straordinariamente panoramica su Marmolada, Catinacco e Sassolungo-Sassopiatto: è un’ulteriore estensione della ciaspolata, ancor più impegnativa e selettiva, una volta raggiunto il rifugio Vallaccia.